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All’inizio, quando abbiamo visto Oppenheimer, ci siamo subito lasciati conquistare dal pensiero che sarebbe stato il candidato ideale per il premio Oscar. Poi è arrivato Killer of The Flower Moon, seminando dubbi sulla possibile vittoria. Infine, è spuntata la sorprendente perla Povere Creature, portando con sé un’ondata di confusione. Ora ci chiediamo: chi riuscirà a conquistare l’Oscar? Esploriamo insieme il vasto universo delle probabilità mentre le scommesse live iniziano a vibrare.
Candidati miglior film 2024: i più chiacchierati e quotati
Anatomia di una caduta
Anatomia di una caduta, diretto dalla talentuosa regista e sceneggiatrice Justine Triet, segna un notevole cambio di tono rispetto ai precedenti film comici della cineasta. La trama si sviluppa attorno a Sandra, Samuel e il loro figlio ipovedente di 11 anni, Daniel, che conducono una vita apparentemente serena in una remota località di montagna. Tuttavia, l’armonia viene drasticamente interrotta quando Samuel viene misteriosamente trovato morto ai piedi della loro casa.
Il film, categorizzato come un thriller legale, si distingue sin dal titolo, che richiama in modo intrigante il noto “legal drama” Anatomia di un omicidio. Questa scelta semantica suggerisce un’intenzione precisa da parte della regista di immergersi nelle intricate sfumature del sistema giudiziario e della colpevolezza. La trama, avvolta in un’atmosfera di mistero, si sviluppa attraverso la prospettiva di Sandra, ora divenuta una sospettata inquietante.
La regista si avventura audacemente in territori narrativi più cupi, esplorando le tensioni familiari, il sospetto e la ricerca della verità in una comunità isolata.
Povere Creature!
L’esperienza cinematografica di Povere Creature! si configura come un’emozionante montagna russa di sentimenti contrastanti e intensi, capace di trasportare lo spettatore tra stati d’animo che vanno dalla meraviglia al disgusto, dall’imbarazzo in un battito di ciglia. Ambientato nella Londra vittoriana, il film inizia con la tragica morte di Victoria, una giovane donna incinta che decide di porre fine alla propria vita gettandosi nel Tamigi.
La trama si sviluppa quando il vivace studente di medicina Max McCandles si trova coinvolto in un esperimento avveniristico proposto dall’eccentrico chirurgo Godwin Baxter. La sua missione diventa assistere Bella, una ragazza dal comportamento straordinariamente infantile, suscitando in lui un inaspettato sentimento d’amore. Tuttavia, la curiosità di Max nei confronti dei bizzarri atteggiamenti di Bella lo porta a mettere alle strette il misterioso Baxter.
La svolta narrativa rivela un’oscura verità: Baxter, recuperando il corpo di Victoria, ha impiantato il cervello del feto sopravvissuto, dando vita a una “nuova” ragazza. La trama intricata e avvincente si svela gradualmente, trascinando lo spettatore in un vortice di suspense e rivelazioni scioccanti.
Il regista confeziona magistralmente la narrazione, guidando gli spettatori attraverso un percorso di emozioni viscerali e inaspettate. Le interpretazioni del cast, in particolare nei ruoli chiave di Max, Bella e Baxter, sono notevoli, contribuendo a plasmare la complessità dei personaggi coinvolti in questo oscuro esperimento. Povere Creature! emerge così come un’opera cinematografica avvincente e disturbante, che sfida le convenzioni e offre uno sguardo inquietante sulla natura della vita e dell’etica scientifica.
Barbie
La visione di Barbie è ormai un’esperienza onnipresente, attraverso i video e le campagne social che hanno catapultato questo fenomeno su uno sfondo mai visto prima sul grande schermo. L’impatto è stato tale da spingere persino l’attrice Margot Robbie a ritirarsi temporaneamente dalle scene, per evitare che il pubblico si stufi di vedere la sua faccia, che ormai risulta pervasiva in ogni angolo mediatico.
Il film introduce il pubblico in un mondo incantato, Barbieland, una società in cui regna un regime matriarcale, rappresentato dall’iconica figura di Barbie. Qui, le donne sono ritratte come figure di potere, sicure di sé, autonome e di successo, ricoprendo ruoli di rilievo come medici, avvocati e politici. Mentre i Ken trascorrono le loro giornate in attività ricreative sulla spiaggia, è evidente che Barbie detiene il comando e la direzione della società.
Il rapporto tra Barbie e Ken si sviluppa come il fulcro emotivo del film. Ken, desideroso di un legame più profondo con Barbie, si scontra con la sua indipendenza e il suo desiderio di autonomia, preferendo le serate tra amiche. Questa dinamica offre uno sguardo affascinante sui ruoli di genere e sulle aspettative sociali, ponendo in luce la complessità delle relazioni interpersonali in un contesto così unico e colorato.
Oppenheimer
Oppenheimer, diretto e co-prodotto dal visionario cineasta Christopher Nolan, emerge come un’imponente epopea biografica che getta uno sguardo profondo sulla vita e sulle sfide del fisico teorico statunitense J. Robert Oppenheimer. Il film, basato sulla biografia di Kai Bird e Martin J. Sherwin, padre della bomba atomica, trascina lo spettatore in un viaggio avvincente attraverso i tumultuosi eventi del progetto Manhattan durante la Seconda Guerra Mondiale e la drammatica caduta in disgrazia di Oppenheimer nel contesto politico dell’America del 1954.
Il regista Nolan cattura con maestria la complessità del personaggio di Oppenheimer, offrendo uno sguardo intimo sui suoi studi, le sue lotte interiori e il suo impatto storico. Cillian Murphy offre una performance straordinaria nel ruolo del protagonista, trasmettendo con intensità la profondità psicologica e la complessità morale di Oppenheimer.
Saltburn
Saltburn, il film tanto discusso presente su Prime Video, si inserisce nel panorama cinematografico con una trama intrigante, anche se in parte familiare per chi ha già esplorato temi simili sul grande schermo. La storia si apre sulle tribolazioni di Oliver (interpretato da Keoghan), una matricola spaesata e fuori posto nell’elegante contesto di Oxford.
La trama si sviluppa quando Felix invita Oliver a trascorrere l’estate nella sontuosa villa di famiglia, abitata dai genitori interpretati da Richard E. Grant e Pike. Il film esplora il contrasto tra l’opulenza della famiglia e la loro ossessione per l’apparenza, culminando con la presenza della sorella Venetia e del cugino Farleigh, entrambi alle prese con le pressioni sociali. La regia abile guida lo spettatore attraverso le intricate dinamiche sociali, con Oliver che sfrutta astutamente i punti deboli di ciascun personaggio per una scalata sociale che trasforma il film in un avvincente viaggio psicologico.
Saltburn riesce a mantenere l’attenzione grazie a momenti che generano sgradevoli brividi, più associati allo schifo che alla paura, contribuendo a creare un’atmosfera avvolgente. Le interpretazioni di Keoghan, Elordi, Grant e Pike sono molto buone, ma non saranno sicuramente abbastanza per la statuetta.
Killers of the Flower Moon
Killers of the Flower Moon si erge come un’opera cinematografica di straordinario impatto, guidata dalla maestria del regista Martin Scorsese e dalla presenza magnetica di attori di calibro come Leonardo DiCaprio e Robert De Niro. Nonostante le controversie emerse sul set tra i due attori protagonisti, il film si distingue immediatamente come un serio contendente per il premio più ambito di Hollywood.
Ambientato nella pittoresca cittadina di Fairfax, Oklahoma, nei ruggenti anni Venti, il film traccia la storia avvincente dei membri della Nazione Osage. La scoperta improvvisa di ricchi giacimenti di petrolio sotto le loro terre ancestrali li proclama come il popolo più ricco del mondo. Tuttavia, questa ricchezza improvvisa si rivela una doppia spada, poiché la legge li considera “incompetenti” e richiede che i loro patrimoni siano gestiti da tutori nominati dal tribunale.
Scorsese dipinge magistralmente il ritratto di una comunità divisa tra la prosperità e l’ingiustizia, esplorando le sfumature delle relazioni umane e il conflitto tra potere e oppressione. I dettagli storici sono riccamente evocati, trasportando lo spettatore in un’epoca di cambiamento e tumulto.
Past Lives
Past Lives, il film che segna il debutto alla regia di Celine Song, si distingue per la sua trama avvincente e intimamente personale. La storia si snoda attraverso 24 anni, seguendo le vite di due amici d’infanzia, Nora Moon, interpretata magistralmente da Greta Lee, e Hae Sung, interpretato da Teo Yoo. La regista esplora con maestria la natura complessa e in continua evoluzione della loro relazione mentre i due protagonisti si separano e affrontano percorsi di vita divergenti.
Ciò che rende Past Lives un’esperienza cinematografica straordinaria è la sua radice semiautobiografica, tratta dagli eventi reali della vita di Celine Song. La regista si immerge coraggiosamente nella sua stessa storia, offrendo uno sguardo intimo e riflessivo su amicizie che resistono alla prova del tempo.
Chi vincerà l’Oscar?
La classifica vede sul podio Oppenheimer, Killers of the Flower Moon e Povere Creature!… Non resta che aspettare la notte dell’11 marzo per scoprirlo.
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